domenica 24 gennaio 2016

Tenta di uccidere moglie e figli con il dentifricio: ma succede qualcosa di inaspettato...

Ha tentato di uccidere sua moglie iniettando del veleno nel suo dentifricio e mettendo in pericolo anche la vita dei loro tre figli. 
È successo a Collierville, in Tennessee, dove Fred Wortman è stato condannato a 30 anni di prigione lo scorso novembre. Il suo crimine è aggravato dal fatto che dal carcere ha ingaggiato un suo compagno di cella promettendogli settemila sterline per fare fuori la compagna della sua vita.

 La terribile vicenda è stata raccontata nel dettaglio solo ieri dalla vittima delle violenze in una intervista rilasciata al magazine “The Commercial Appeal” per mettere in guardia le altre donne dai pericoli a cui possono andare incontro in casa loro. «Era una mattina come tutte le altre - ha ricordato la donna -, ma dopo essermi lavata i denti ho avvertito qualcosa di strano, come se ci fosse un incendio nella mia bocca. Anche mia figlia, che aveva usato lo stesso dentifricio, ha cominciato a sentirsi male».  All’inizio Staci e la sua famiglia avevano pensato che si trattasse di una confezione difettosa, ma ben presto divenne evidente che qualcuno si era intrufolato nella loro casa, tentando di avvelenare lei e i suoi tre figli. E dopo aver fallito una volta, ci ha riprovato altre due volte, fortunatamente senza successo. Nessuno avrebbe mai potuto immaginare che a capo del piano criminale ci fosse suo marito Fred.  Si erano conosciuti ai tempi dell’università ed erano sempre stati felici insieme, almeno fino a quando la donna non ha chiesto il divorzio nel 2014, dopo 14 anni di matrimonio, a causa dei continui tradimenti dell’uomo. Decisione che lui pare non aver accettato di buon grado. Sarebbe proprio questo il motivo alla base dei numerosi tentativi di omicidio ai danni della moglie.  L’incidente col dentifricio risale al gennaio scorso. Poche settimane dopo, la polizia bussò alla porta di Staci per darle una brutta notizia: gli inquirenti avevano scoperto sul computer del marito numerose ricerche su come impossessarsi del veleno e assumere un sicario utilizzando i bitcoin, una sorta di valuta digitale. È stato a quel punto che la donna ha ricordato l’episodio del dentifricio.  Dalle analisi, la pasta per denti è risultata positiva ad una tossina di natura vegetale chiamata Aconitum. Se presa in piccole quantità, questa può causare mal di testa e bruciore, che è poi quello che è successo a Staci, ma se ingerita in dosi maggiori può addirittura fermare il cuore.  Arrestato, la donna credeva ormai di essere al sicuro. Ma lo scorso luglio, mentre era in carcere, Fred ha cercato di uccidere per l’ennesima volta la moglie, assumendo un sicario e offrendogli settemila dollari per portare a termine l’operazione. A novembre ha poi ammesso le sue responsabilità e ha chiesto scusa alla sua famiglia, prima di ricevere la condanna a 30 anni di prigione.  «E’ assolutamente incredibile che l’uomo con cui ho vissuto per più di 18 anni abbia potuto fare questo – ha detto la donna -. Le vittime di questa vicenda sono soprattutto i miei figli. Ora che lui è in carcere speriamo di essere più sicuri, ma non possiamo averne la certezza». Dopo aver letto la sua storia, è stata lanciata una raccolta fondi su internet per permettere alla famiglia di Staci, lasciata senza alcun sostegno economico da parte del marito, di vivere una vita dignitosa.

Pescara: mamma e figlio uccisi a coltellate e bastonate. Preso un ucraino: ha confessato

Duplice omicidio a Pescara nel primo pomeriggio a via Tibullo. MORTI UNA DONNA E IL FIGLIO Sono una donna polacca di 56 anni e suo figlio di 23 i due morti nel bilocale di via Tibullo. I soccorritori hanno trovato il ragazzo già cadavere e in un lago di sangue, mentre la donna respirava ancora ma è morta subito dopo.  A quanto pare, mentre i carabinieri mantengono ancora il riserbo, ad uccidere il ragazzo sarebbero stati dei colpi di arma bianche, forse coltello, mentre sulla madre l'omicida avrebbe infierito con un bastone o altra arma contundente sfondandole il cranio.  Sul posto è in arrivo il medico legale e la zona è rigorosamente transennata per i rilievi della scientifica.  Ancora sconosciuta l'identità delle vittime. L'indagine è stata affidata ai carabinieri, si sta attendendo l'arrivo del Ris. A poca distanza dal luogo del ritrovamento dei corpi sarebbe stato ritrovato uno zainetto sospetto, forse lasciato dall'omicida.  UCRAINO HA CONFESSATO IL DELITTO Ha confessato il duplice omicidio l'ucraino fermato dalla Squadra Mobile di Pescara guidata da Piefrancesco Muriana.  L'uomo ha spiegato che ci sarebbe stata una lite e per uccidere madre e figlio polacchi ha usato una mazza da baseball e un coltello. L'uomo è ferito, a quanto spiegano gli inquirenti, e sta per essere portato in ospedale per le cure.

Mistero all'alba nel Naviglio: cade in acqua e rischia l'assideramento, salvato in extremis

Salvato vicino a via Chiesa Rossa dopo un'ardua attività di ricerca al buio e nella nebbia tra Lambro e Naviglio un salvadoregno 21enne caduto nel canale a rischio di assideramento. Sul posto è intervenuta la Polizia stamani alle 5, allertata dallo stesso giovane. Le ricerche sono durate poco meno di un'ora, rese difficili dalle continue interruzioni delle chiamate di richiesta soccorso e dalle condizioni meteo. Il 21enne non sapeva indicare dove si trovava né perché, ha fornito indicazioni frammentarie e vaghe a cui gli agenti hanno cercato di dare un senso. L'uomo era in grave stato di ipotermia quando è stato localizzato e portato in salvo dal 118. Trasportato in ospedale, al San Paolo, non è risultato in gravi condizioni generali. Ancora scosso non ha saputo spiegare perché si trovava nel Naviglio. È regolare e senza precedenti, non mostrava segni di violenza sul corpo, sarebbe arrivato sul posto da solo e a piedi.

venerdì 19 settembre 2014

Statali, dopo la minaccia di sciopero arriva lo sblocco dei salari per polizia e militari

Dal 2015 torneranno a muoversi gli stipendi di forze di polizia e militari, fermi dal 2010. Le risorse - circa un miliardo di euro - sono state trovate dopo un incontro a Palazzo Chigi tra Luca Lotti, sottosegretario alla presidenza del consiglio e braccio destro del premier Matteo Renzi, ed i ministri interessati, Angelino Alfano (Interno), Roberta Pinotti (Difesa) e Pier Carlo Padoan (Economia). «È stata confermata la decisione - commenta Alfano - di risolvere la questione. Il lavoro per reperire le risorse è positivamente avviato».  Da parte loro i sindacati attendono comunicazioni ufficiali, ma puntualizzano sulla minaccia di sciopero che aveva fatto tanto arrabbiare il presidente del Consiglio: riguardava forestali e vigili del fuoco, non forze di polizia e carabinieri, cui la legge vieta di incrociare le braccia. L'annuncio del Governo sulla soluzione «in dirittura d'arrivo» giunge poco prima che una parte dei sindacati di polizia e dei Cocer vengano ricevuti a Palazzo Grazioli da Silvio Berlusconi. Forse un caso o forse la volontà di bloccare eventuali strumentalizzazioni della vertenza.  Le coperture di massima sono state dunque trovate. Ora si lavora a definire i dettagli. Circa 430 milioni di euro sono stati racimolati nelle pieghe dei bilanci di Interno e Difesa, mentre poco più di 500 milioni sarebbero stati recuperati dal ministero dell'Economia. Quanto basta, dunque, per eliminare i tetti salariali che hanno fatto perdere ai poliziotti in quattro anni, secondo stime dei sindacati, tra i 4mila ed i 6mila euro netti in quattro anni. Alla soluzione i ministri Alfano e Pinotti lavoravano da mesi, poi il 3 settembre c'è stata la doccia fredda del ministro per la Pubblica amministrazione Marianna Madia: «Non ci sono le risorse per lo sblocco dei salari».  Sindacati di polizia e Cocer sono insorti con l'inaudita minaccia dello sciopero generale. Una presa di posizione che ha provocato l'ira del premier, che anche ieri li ha accusati di «pressioni indebite» e «forme di protesta contro la legalità». Il fido Lotti ha comunque preso in mano la vertenza ed oggi ha convocato la riunione che si è conclusa con una fumata bianca. Le sigle sindacali non si sono «rimangiati le parole», come auspicava Renzi. Ma oggi ne hanno precisato il senso. «All'interno dei Comparti Sicurezza, Difesa e Soccorso Pubblico - hanno spiegato - vi sono, infatti, categorie che hanno, per legge, il diritto di sciopero».  Si tratta di forestali e vigili del fuoco. Pertanto, hanno aggiunto, «l'annuncio di fare ricorso a questa forma legittima di protesta è da intendersi riferito ai colleghi di questi settori. Il personale, come sempre e solo se necessario, attuerà le proprie azioni di protesta senza alcun pregiudizio per la tutela della sicurezza, della difesa e del soccorso pubblico dei cittadini e delle Istituzioni democratiche».  Comunque, ha osservato Felice Romano, segretario del Siulp, «lo sblocco è la restituzione di soldi che ci spettavano e premia la meritocrazia, la maggiore produttività e la professionalità degli uomini e delle donne in uniforme».

Roma, straniero ucciso di botte in una rissa. Fermato dai carabinieri un 17enne romano

Un ragazzo straniero di 28 anni è stato picchiato a morte da un 17enne durante una lite in strada la scorsa notte a Roma, nel quartiere di Torpignattara. È accaduto intorno alla mezzanotte in via Ludovico Pavoni.   Il 17enne romano è stato fermato dai carabinieri con l'accusa di omicidio preterintenzionale. Sulla vicenda indagano i militari della stazione di Torpignattara e del Nucleo operativo della compagnia Casilina.

Primo sì per il Jobs Act, ma il Pd si spacca. Bersani contro Renzi: "Surreale abolire l'art. 18"

Via libera in commissione e martedì approdo in aula per il jobs act voluto dal governo Renzi. Ma l'approvazione di ieri – con i voti della maggioranza e l'astensione di Forza Italia - è solo la quiete prima della tempesta. Perchè la riforma del mercato del lavoro che si appresta a cambiare lo Statuto dei lavoratori fa rinascere mai domate spaccature all'interno del Partito democratico e compatta i sindacati confederali. 
La minoranza dem protesta per il metodo seguito dal governo e il contenuto del provvedimento. «Necessita di correzioni importanti» dice uno dei più morbidi oppositori di Renzi, il presidente del Pd, Matteo Orfini. Più duro l'ex segretario Bersani che parla di «intenzioni surreali» dell'esecutivo.  Nessuna scissione in vista, ma i mal di pancia sono tanti e la guerriglia dietro l'angolo, a partire dalla riforma della legge elettorale su cui invece il premier vorrebbe un'accelerazione. «Sbaglia - spiega Alfredo D'Attorre – perché le tensioni che sono già così forti sull'economia, non farebbero che aumentare».  Forza Italia, invece, con l'astensione ha confermato la non belligeranza promessa da Berlusconi nell'ultimo incontro col premier e ha fatto capire che potrebbe dare una mano ove la tenuta della maggioranza al Senato dovesse traballare. Molti azzurri infatti non escludono di votare il jobs act: «Sono le nostre idee». Di tutt'altro avviso invece i sindacati che, compatti, criticano la riforma. Cgil, Cisl e Uil si preparano a una iniziativa unitaria, senza escludere uno sciopero.  Ma la guerriglia che mostra il malumore per le riforme del governo è probabilmente già in atto in Parlamento che, per la tredicesima volta, non riesce a eleggere i due giudici della Consulta. Ancora una volta – e nonostante le sollecitazioni del presidente Napolitano - sono stati bocciati i nomi di Violante e Bruno. Siccome il lungo weekend delle Camere è sacro, si tornerà a votare solo martedì ma questi giorni saranno comunque riempiti dalle trattative per evitare il quattordicesimo flop.  Il Pd tratta con Sel che potrebbe strappare in cambio un suo candidato al Csm e Forza Italia prova a convincere la Lega che vuole però un suo esponente a Palazzo dei Marescialli. Per ora si insisterà sul tandem Violante-Bruno, ma non si esclude l'entrata in scena di nuove candidature, se anche martedì dovesse arrivare una bocciatura. Gli italiani, più che per lo stallo sulla Consulta, sono preoccupati per l'avvicinarsi del pagamento della Tasi. Oltre 5.000 Comuni hanno deliberato le aliquote, facendo scattare dunque l'obbligo di versamento della prima rata sull'abitazione principale entro il 16 ottobre. Secondo i calcoli della Uil, per una famiglia su due il conto sarà quest'anno più salato dell'Imu 2012.

Picchiata e rapinata da clandestino, immigrata chiede i danni all'Italia

È stata malmenata e rapinata da un clandestino, nullatenente. Ora chiede i danni allo Stato Italiano. M. P., quarantenne moldava, addetta alle pulizie in alcuni studi legali cittadini, è una delle 7 vittime di Taoufik Souilah, il tunisino 28enne autore di numerosi stupri e rapine nell’inverno scorso. É l’unica delle vittime ad aver trovato il coraggio di costituirsi parte civile e a presentare il conto alla Presidenza del Consiglio.  Il 22 febbraio fu assalita e derubata della sua Opel Corsa. Il malvivente poi aveva violentato e rapinato quattro prostitute. Il legale della vittima, Evita Della Riccia, ha chiesto al gip di citare in giudizio il nostro governo. Fra le vittime del clandestino M.P. è l’unica ad aver trovato il coraggio di costituirsi parte civile e a presentare il conto all’Italia.  Il legale della quarantenne moldava, l’avvocato Evita Della Riccia, ha chiesto infatti al giudice dell’udienza preliminare Domenica Gambardella di citare in giudizio - quale responsabile civile - la Presidenza del Consiglio dei Ministri. L’istanza è stata inizialmente respinta: secondo il giudice la direttiva si applica solamente in caso di reati transfrontalieri, cioè commessi a cavallo tra più stati. Un’interpretazione della norma contestata dal patrono di parte civile che l’ha definita «una discriminazione al contrario».

giovedì 19 giugno 2014

Tasi, Imu, Irpef e le tasse più importanti: ecco quali sono e quando si pagano

In attesa della semplificazione fiscale promessa dal Governo Renzi e che dovrebbe arrivare venerdì prossimo in Cdm queste le tasse intanto da pagare. - 16 GIUGNO TASI: Entro oggi i cittadini dei Comuni che hanno deliberato entro il 23 maggio le aliquote dovevano pagare la Tasi sulla prima casa, sulle seconde case a disposizione o date in comodato a figli o genitori, sulle seconda case locate, sui box di pertinenza delle prime case e sugli immobili non residenziali.  - 16 OTTOBRE PER RITARDATARI: Per i Comuni che non hanno deliberato in tempo le aliquote il termine del pagamento Tasi è prorogato al 16 ottobre.  - IMU: Entro oggi si paga in ogni caso l'Imu che pesa sulle prime case per chi abita in Castelli, Case di Lusso e Ville. L'Imu si paga praticamente su tutti gli immobili residenziali e non: quindi seconde case in affitto, a disposizione, in comodato, negozi, terreni agricoli,studi, uffici, laboratori, capannoni.
- IRPEF: Entro oggi andava pagato il saldo e l'acconto Irpef insieme al saldo e l'acconto delle addizionali regionali ed eventuali comunali. Nonchè l'acconto della cedolare secca sugli affitti. Il tutto contenuto nel modello Unico.  - 17/30 GIUGNO, TASI E IMU - Si possono ancora pagare la Tasi e l'Imu dovute entro il 16 giugno con il meccanismo del «ravvedimento» ovvero una maggiorazione pari allo 0,2% per ogni giorno di ritardo (fino a un massimo del 2,8%) e interessi dello 0,003% per cento al giorno. Se interverrà una proroga dei comuni o una direttiva del Mef potrebbero non essere pagate queste sanzioni.  - 1/16 LUGLIO, TASI E IMU: Chi si metterà in regola tra il 30 giugno e il 16 luglio oltre all'imposta verserà una multa pari al 3% più i soliti interessi legali dell'1% l'anno. Anche in questo caso se i Comuni o il Mef intervengono potrebbero non essere pagate queste sanzioni.  - 17 GIUGNO/16 LUGLIO, IRPEF: Si può pagare l'Irpef e i contributi del modello unico senza pagare sanzioni ma solo con una maggiorazione dello 0,40%. Il termine riguarda solo i contribuenti non soggetti agli studi di settore.  - 17/30 LUGLIO, IRPEF: Si può pagare l'Irpef sommando alla maggiorazione dello 0,40% la mini sanzione dello 0,2% per ogni giorno di ritardo più gli interessi legali dell'1% annuo.  - 1/20 AGOSTO, IRPEF: Si paga l'Irpef sommando alla maggiorazione dello 0,40%, la sanzione del 3% oltre agli interessi legali dell'1% l'anno.  - 16 DICEMBRE, TASI E IMU: Tutti pagano il saldo per il 2014.

Taglia bollette', incentivi spalmati in 24 anni. Stop agli sconti FS: "Solo per i treni pendolari"

Arriva il 'taglia bollette'. L'agenzia Ansa è venuta in possesso della bozza del provvedimento all'esame del Governo, che dovrebbe facilitare le imprese tagliando i costi dell'energia a carico delle stesse.   Il taglio delle bollette elettriche per le imprese, che nelle intenzioni dell'esecutivo dovrebbe arrivare al 10%, verrà finanziato anche con la spalmatura da 20 a 24 anni degli incentivi per gli impianti fotovoltaici.  STOP SCONTI FS «Il regime tariffario speciale al consumo di Rfi», gruppo Fs, «è applicato dal primo gennaio 2015 ai soli consumi di energia elettrica impiegati per i trasporti rientranti nel servizio universale», i treni per i pendolari. Il 'taglia bollette' impone inoltre «il divieto di traslare i maggiori oneri sui prezzi praticati» ai clienti.  SCONTI AI DIPENDENTI «A decorrere dal primo luglio 2014, l'Autorità per l'Energia esclude dall'applicazione dei corrispettivi tariffari gli oneri per lo sconto dipendenti previsti dal Ccnl del settore elettrico», si legge nella bozza del 'taglia bollette', in merito al regime speciale applicato ai dipendenti delle società elettriche attivi nel settore delle reti e assunti prima del 1996.  MINI-RINNOVABILI Dal primo ottobre per «la comunicazione per la realizzazione, connessione e l'esercizio» dei piccoli impianti a fonti rinnovabili basterà un «modello unico approvato dal Ministero dello sviluppo» che sostituisce i modelli eventualmente adottati dai comuni, dai gestori di rete e dal Gse. Il modulo, si legge nella bozza, deve contenere «esclusivamente» i dati anagrafici del richiedente, l'indirizzo dell'immobile e la dichiarazione di essere in possesso della dichiarazione fatta dal progettista.

martedì 11 marzo 2014

"Lei è morto da 6 anni, restituisca la pensione". L'Inps chiede 72.000 euro a un pensionato

Si chiama Francesco Giuzio, pensionato di 79 anni, ed è il protagonista di questa bizzarra vicenda.   Per l'anagrafe del Comune di Bari, lui risulta morto dal 16 marzo del 2008, ma in realtà è vivo e vegeto. Allora l'Inps, facendo un controllo incrociato, ha chiesto indietro ben 6 anni di pensione: una somma che si aggira intorno ai 72.000 euro, versate ad un 'morto'.  “Ma cos’è accaduto? Giuzio decide di approfondire partendo dall’ufficio anagrafe del Comune di Bari da dove in data 31 gennaio 2014, sono partite le lettere indirizzate all’Inps e alla Asl - si legge sul Corriere del Mezzogiorno - Ciò a dire che al Comune si sarebbero accorti del decesso sei anni dopo e per questo le pensioni erano state negli anni regolarmente accreditate fatta eccezione per febbraio e marzo 2014. Negli uffici nessuno sa spiegare il disguido e infine gli viene consegnato un certificato di esistenza in vita”.

domenica 9 marzo 2014

Milano, anziano manager malato assume una escort come badante

La moglie del manager milanese sapeva, ma fingeva di non vedere, in nome dell'amore dopo una vita e quattro figli insieme. L'uomo, malato terminale si era  innamora, da qualche tempo, di una ragazza brasiliana di 28 anni e aveva deciso di assumerla regolarmente (stipendio più contributi) come badante, quando in realtà la giovane come mestiere faceva la escort. Sposata con un italiano, la ragazza dotata di una straordinaria bellezza e di una non meno significativa capacità strategica, una volta conosciuto l'anziano vi si dedica giorno e notte, anima e cuore, passando diverse ore con l'anziano tra baci e carezze, per affondare presto il colpo. Prima chiede  all'anziano manager trentamila euro per andare nel suo paese natale a trovare un cugino malato, poi sempre, sovvenzionata dall'uomo organizza feste in locali alla moda milanesi e infine esprime il suo desiderio di avere un appartamento nuovo in centro a Milano. Il manager non le fa mancare niente.
In questa vicenda a soffrire sono i figli,i quali riescono a venire a conoscenza dei fatti, grazie ad una confessione strappata alla madre e immediatamente presentano un esposto con l'obiettivo di far interdire il padre e di punire la ragazza . L'anziano manager si difende affermando di non essere affatto incapace di intendere e volere.  Con la famiglia contro, il manager decide di licenziare la sua badante riempesola di  soldi. In Procura il fascicolo è stato aperto, e l'inchiesta ha preso in esame il testamento che era stato modificato dall'anziano aggiungendo come destinataria anche la badante-escort.  La modifica del testamento è stata annullata e della escort si sono perse le tracce. Difficile pensare che i due non continuino a vedersi all'insaputa della famiglia.

Crimea, centinaia in piazza per Kiev Truppe russe in azione al confine

Centinaia di dimostranti, tra i quali soprattutto donne e bambini, stanno manifestando a favore di Kiev lungo la strada in un villaggio tartaro non lontano dalla capitale della Crimea, Simferopoli. "No alla guerra" è lo slogan che scandiscono i manifestanti suonando i clacson delle auto. Sale intanto la tensione al confine con la Russia: le forze militari di Mosca hanno preso il controllo di un posto di guardia al confine ucraino.

Ridurre Irpef o Irap: Renzi al bivio

Weekend decisamente intenso per Matteo Renzi e il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, al lavoro in vista del Consiglio dei ministri di mercoledì in cui verrà presentato il piano per il lavoro e gli stanziamenti a questo collegati. Ammesso che venga trovata la copertura, Renzi metterà sul piatto 10 miliardi già contesi tra i sindacati, che chiedono misure sulla busta paga, e da Confindustria, che vuole invece la riduzione dell'Irap. 
In attesa di sciogliere il dubbio, a ogni modo, bisognerà innanzitutto trovare i fondi da stanziare: Padoan ha fatto intendere che il "tesoretto" nascerà dalla spending review e dal rientro di capitali dalla Svizzera. Da lì, via libera al dibattito, che rischia di produrre una prima incrinatura nell'unità d'azione del governo: Renzi sarebbe intenzionato a destinare i soldi ai lavoratori, e quindi puntare dritto su un taglio dell'Irpef nelle buste paga entro i 25mila euro, con un beneficio di circa 80 euro al mese. Squinzi è in pressing per dirottare i fondi verso gli imprenditori, concedere loro un'ulteriore boccata d'ossigeno (è stato calcolato dall'Istat che, nel 2014, i provvedimenti dei governi Monti e Letta fanno scattare sconti fiscali per 2,6 miliardi alle imprese) trovando una sponda nel Nuovo Centrodestra: Alfano, però, mantiene una posizione di attesa e fa sapere che il suo ideale sarebbe "un mix di interventi sia per le famiglie, sia per le imprese". Il viceministro allo sviluppo Calenda è invece molto meno pilatesco: "Concentrare tutto sul taglio Irap è fondamentale per rimettere in moto crescita e occupazione".

giovedì 6 marzo 2014

Ue: conti squilibrati, l'Italia è nel mirino. Padoan: monito severo, ora crescita e riforme

Le indicazioni che arrivano da Bruxelles sono «un monito severo ma vanno nella direzione che abbiamo deciso. Mette in evidenza i nostri problemi strutturali ma ci incita anche a far ripartire l'economia e quindi l'occupazione». Lo afferma il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, ai microfoni del Gr1 Rai, riferendosi all'avvertimento arrivato ieri dalla Commissione europea.  «L'Italia ha squilibri macroeconomici eccessivi che richiedono uno speciale monitoraggio da parte della Ue che farà rapporto all'Eurogruppo sulle riforme italiane e a giugno deciderà ulteriori passi», ha scritto Bruxelles. Tra gli squilibri indicati: debito alto, scarsa competitività, aggiustamento strutturale insufficiente.  Padoan - che presenterà lunedì all'Eurogruppo le priorità economiche del nuovo Governo - ha poi sottolineato che l'avvertimento di Bruxelles «mette in evidenza problemi strutturali che conosciamo da tempo, ci incita a far ripartire la crescita, quindi l'occupazione, ed in questo modo a correggere gli squilibri. Non nego che è più o meno quello che dicevo quando ero all'Ocse».  «Il governo ha una strategia ambiziosa di crescita, riforme e risanamento della finanza pubblica in un arco di tempo di medio termine, ci accingiamo a vararla e poi ad implementarla», ha continuato il ministro dell'Economia. Sull'accento posto anche su Francia e Germania dal Rapporto Ue Padoan dichiara: «Il mal comune non è mezzo gaudio, dobbiamo tutti avviare politiche che rilancino crescita ed occupazione» in modo che in vista del semestre di presidenza Ue«possiamo auspicabilmente rilanciare la crescita in tutto il continente, non solo da noi».

Bancarotta, prescrizione per Grauso

L'ex editore Nicola Grauso non andrà in carcere: la Cassazione ha annullato senza rinvio per intervenuta prescrizione gli effetti penali della condanna a sette anni e otto mesi inflitta dalla Corte d'Appello di Cagliari, che il 23 settembre 2011 aveva ribaltato l'assoluzione di primo grado. Grauso dovrà comunque rispondere in sede civile degli effetti della bancarotta relativa al crac della Arbatax 2000.

Padoan: Irap o Irpef, tutto sul cuneo fiscale Cinque miliardi dalla spending review

E' essenziale "aggredire le cause di fondo della debole competitività delle imprese": per questo al primo posto tra le priorità del ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, "c'è la questione dell'eccessivo cuneo fiscale". In un'intervista al Sole 24 Ore il ministro spiega che l'obiettivo è "concentrare tutto l'intervento in una direzione: tutto sulle imprese, e quindi Irap e oneri sociali, oppure tutto sui lavoratori, attraverso l'Irpef".


Tagli al cuneo per 7,5 mld - Ai 2,5 miliardi stanziati da Letta, ora il governo potrebbe aggiungerne altri 7,5. I fondi, spiega il ministro al Corriere della Sera, arriverebbero da tagli o risparmi alla spesa pubblica. Altri soldi potrebbero arrivare dai minori interessi sui titoli pubblici che l'Italia dovrebbe pagare quest'anno. Infine c'è la possibilità di avere altre entrate dal rientro volontario dei capitali.

"Abbattere il debito - "Sul deficit - sottolinea poi Padoan al Sole 24 Ore -  non dobbiamo tornare oltre il 3%. Il debito va abbattuto e non perché lo chiede l'Europa ma per noi e per i nostri figli". Urge quindi "rafforzare il programma di privatizzazioni.

Per coprire le riforme del mercato del lavoro e degli ammortizzatori, il ministro punta poi a "riconsiderare gli strumenti esistenti, utilizzando anche risorse che già vengono impiegate all'interno del sistema di welfare". Prudenza sulle rendite finanziarie: ''sono tante cose molto diverse - dice - . Per ciascuna bisogna valutare gli effetti sul gettito, ma anche l'impatto sul reddito delle famiglie e sui mercati. Ci riserviamo un approfondimento molto serio per decidere se intervenire". Sui provvedimenti attuativi Padoan annuncia la costituzione di una task force per abbattere l'arretrato, mentre nel prossimo Consiglio dei ministri potrebbe arrivare un provvedimento per lo sblocco di 60 miliardi di vecchi debiti della P.a.

Balotelli gioca a ping pong e twitta la foto, ma è infortunato alla spalla. Il Milan s'infuria

La scorsa notte ha postato su Twitter una foto da casa sua, dove appare a torso nudo davanti a un tavolo da ping pong con due racchette, la pallina bianca in bocca e il testo: "Buona notte a tutti! E se qualcuno pensa di battermi me lo dica! Non ho mai perso!". Niente di male, se non ci fosse il particolare che il giocatore è infortunato alla spalla destra da due settimane.  

 Difatti sulla spalla destra si vede un bel cerotto bianco antifiammatorio. Mario ha lanciato la sfida simbolica ai suoi 2 milioni di follower ed è probabile che si tratti di una foto simbolica e che non stesse davvero giocando a ping pong. Resta la mancanza di tempestività nel postare questo tipo di foto mentre si è in convalescenza e dopo aver saltato tre partite, Samp, Juve e Spagna-Italia. E il Milan, e forse anche il Club Italia,non avranno troppo gradito.

Lombardia, torroni e provole: le spese pazze di 64 tra assessori e consiglieri

Provole, sushi, pranzi e cene di lusso, consulenze, copie del libro "Mignottocrazia", sigarette, merendine, biglietti del treno e del tram e chi più ne ha più ne metta. L'elenco di oggetti e servizi rimborsati in Regione Lombardia con i soldi dei contribuenti supera ogni tipo di immaginazione. E anche il numero dei politici coinvolti: sono 64 tra assessori e consiglieri delle ultime due legislature. Un numero enorme da cui si evince che l'illegalità era di regola.
L'accusa per tutti è di peculato. 




Spuntano anche due accuse di truffa, che riguardano l'ex assessore Davide Boni e l'ex capogruppo leghista Stefano Galli. Mentre la Procura ha chiesto l'archiviazione di 22 posizioni. In tutto nell'inchiesta chiusa ieri dai pm Alfredo Robledo, Paolo Filippini e Antonio D'Alessio sono state calcolate spese pazze per almeno 2.941.721,29 euro, tra cui - scrive il Corriere della Sera - i 61,50 in macelleria da Alessandro Marelli (Lega) o i 162 ottenuti da Giovanni Bordoni (Pdl) per prodotti della Valtellina. A rischiare il rinvio a giudizio sono 31 consiglieri del Pdl, 23 della Lega, 5 del Pd, due dell'Udc e uno ciascuno di Sel, Idv e Partito dei pensionati.

Le spese di Renzo Bossi - Il figlio di Umberto Bossi ha ottenuto rimborsi per 15.700 euro. Tra le spese pazze spuntano spremute d'arancia, brioche farcite, merendine, spazzolini da denti con nome, sigarette, ma anche tv color, iPad, iPhone, rilevatore autovelox e cena al Ristorante del bolognese per 11 persone.

Le spese di Nicole - La consigliera della lista Formigoni ha speso 19.600 euro per pranzi a base di sushi e pesce e copie del libro "Mignottocrazia".

Le spese del senatore Pd Guido Galperti - L'ex capogruppo del Partito democratico è indagato per 41.612,27 euro andati al Pd. Di questi 600 euro andati a "pasticceria e dolciumi".

Le spese di Guido Boscagli (Pdl) - Il capogruppo del Pdl fino al 2008 risponderà per ricariche di caffè del distributore automatico dell'ufficio e per il "necrologio Berlusconi", fatto pubblicare nel 2008 alla scomparsa della mamma di Silvio Berlusconi.

Le spese di Carlo Porcari (Pd) - Altro capogruppo del Pd (239.870,68 euro di rimborsi) liquida spese per cene con centinaia di commensali, ma anche per quasi 25 kg di carne e 14 cotechini e aspirine a cui si aggiungono 16mila euro per due ricerche sulla situazione economica del Cremonese.

Le spese di Chiara Cremonesi (Sel) - La consigliera di Sel ha speso 85mila euro per biglietti del treno e del tram, benzina e per iscrivere 8 persone alla Scuola di cultura politica.
Le spese dell'ex assessore Pdl Giovanni Rossoni - L'ex assessore all'Istruzione ha pagato 15.589 euro per regali di Natale "istituzionali" tra cui torrone, provolone "Auricchio" e latticini.

Le spese di Carlo Spreafico (Pd) - Il consigliere del Partito democratico mette nel conto dei contribuenti anche la quota di 100 euro dell'Ordine dei giornalisti e un ombrello automatico.

lunedì 6 gennaio 2014

Caselle, interrogato e rilasciato il figlio dopo 13 ore. Resta il giallo della famiglia sterminata

Resta ancora un punto interrogativo la strage famgliare di ieri a Caselle, vicino a Torino. E' stato interrogato per quasi tredici ore , Maurizio Allione, il figlio di Claudio Allione e Maria Angela Greggio, trovati morti, con ferite da coltello, nella loro villetta di via Ferrari, insieme al corpo dell'anziana madre della donna, Emilia Campo Dall'Orto. Con lui sono stati sentiti anche la fidanzata, che ha detto di trovarsi con lui all'ora del delitto e l'amico che ha trovato le vittime. Ai carabinieri hanno raccontato le ore che hanno preceduto il ritrovamento dei corpi. Maurizio, che non sentiva i genitori da due giorni, aveva telefonato ai vicini e poi chiesto ad un amico di andare a controllare. Il giovane e la fidanzata sabato mattina erano partiti per la Valle d'Aosta.

Alessandro, si uccide a 21 anni perché gay. Gli amici: "Le sue scelte sono state coraggiose"

Si terranno tra giovedì e venerdì i funerali di Alessandro R., il ragazzo di 21 anni che si è tolto la vita, sabato scorso, lanciandosi nel vuoto dalla sua abitazione al Casilino. Il giovane, che lavorava come commesso per una grande catena spagnola, era gay, ma il suo orientamento sessuale era vissuto con serenità e in famiglia era accettato da tutti. Alla base del suo gesto ci sarebbe stata una depressione, che lo ha spinto a gettarsi dal settimo piano, da un’altezza di dieci metri. Un'autopsia dovrà chiarire, tra le altre cose, se avesse assunto alcol o altre sostanze.  GLI AMICI La notizia della sua morte è rimbalzata di bacheca in bacheca su Facebook.

Dagli amici di Muccassassina, la storica serata del venerdì organizzata dal circolo Mario Mieli, ai conoscenti, con i quali parlava spesso sui social network. Erano in tanti quelli che gli volevano bene e che, oggi, a malapena riescono a credere al racconto di questa vita spezzata. In pochi hanno voglia di parlare. «Ci eravamo sentiti pochi giorni fa e ci saremmo dovuti vedere presto, tutto questo non mi sembra possibile. Il suo suicidio non era stato predeterminato», racconta Andrea. A segnare Alessandro, la scorsa estate, sarebbe stata però la fine della relazione con il suo ragazzo, Pietro. «La storia non è finita bene – racconta oggi l'ex – e dopo che abbiamo smesso di vederci temo che si sia lasciato andare». La madre e il fratello gemello avevano accettato la sua omosessualità senza alcun problema, non gli avevano mai creato incomprensioni. Con la mamma, in più di una occasione aveva anche sfilato al Gay Pride e su Facebook la donna era intervenuta più volte per difenderlo da alcune affermazioni omofobe. «Era un ragazzo pieno di vita, dolcissimo», racconta un altro amico. «Sensibile, dolce e sincero», lo ricorda Domenico, che su Facebook ha pubblicato una foto che li ritrae in discoteca. E nelle foto che gli amici condividono in queste ore, spicca il sorriso di Alessandro, che riusciva a nascondere quella tristezza e malinconia che lo stavano divorando da dentro.  I PARENTI Sorrideva anche nello scatto che lo ritrae con il fidanzato e nonna Teresa, nel giorno del compleanno, a febbraio. Perché Alessandro non aveva segreti e quella storia d’amore l’aveva sempre vissuta alla luce del sole. «Era una persona che non aveva problemi di nessun tipo con la sua omosessualità, diciamo che da questo punto di vista era un esempio per le persone che non si accettano – racconta Fabrizio Marrazzo, portavoce del Gay Center – ci siamo conosciuti e il cugino presta servizio all'interno della nostra associazione. Non riusciamo a capire cosa gli sia potuto accadere, certo si tratta di un dramma che ci ha colpiti tutti».